Ieri 24 aprile 2020 all’età di 97 anni è morto Aldo Masullo, uno dei maggiori esponenti della filosofia italiana e punto di riferimento indiscusso della cultura napoletana. La sua lunghissima vita lo ha visto impegnato con dedizione e passione almeno su tre fronti che ci piace qui ricordare.

Aldo Masullo è stato il maestro di intere generazioni di studenti nel suo lungo insegnamento nell’Università di Napoli Federico II. Chi ha avuto modo di ascoltarlo a lezione o nelle sue conferenze ha potuto ammirarne la straordinaria capacità di condividere le conoscenze più difficili e di suscitare entusiasmo e amore per il sapere.

Masullo è stato anche l’uomo di scienza, il filosofo che a partire dagli anni difficili del dopoguerra ha contribuito significativamente a rinnovare la grande tradizione filosofica napoletana e renderla partecipe e protagonista del dibattito europeo. Egli ha dato un contributo importante all’introduzione in Italia della fenomenologia husserliana e ha sondato da prospettive originali i problemi dell’intersoggettività, della temporalità e storicità dell’umano.

Ma Aldo Masullo è stato anche l’uomo politico, deputato dal 1972 al 1976, poi senatore dal 1994 al 2001, costante riferimento della comunità politica napoletana, nei momenti difficili come in quelli di rinascita.

Di lui avremmo avuto bisogno oggi per progettare la rinascita che ci attende. Dovranno bastare il suo ricordo, il suo esempio, e i suoi libri.