Obiettivi
Unità 1. Tre sono i principali obiettivi focalizzati su Cerveteri. Attraverso gli scavi, si cercherà di verificare la pianificazione ‘urbana’ di una zona centrale della necropoli del Monte Abatone, tra le più grandi del Mediterraneo, con tombe a camera ipogea coperte da tumuli. Lo scavo proverà inoltre a comprendere, nell'area prossima al Tumulo Campana (zona occidentale della necropoli), quei dettagli degli spazi pubblici/comuni che sono solo in parte leggibili nella più grande necropoli ceretana della Banditaccia, a causa dei restauri moderni, e sono completamente sconosciuti a Monte Abatone.
Lo studio dei materiali rinvenuti nelle indagini sulla necropoli costituirà il secondo punto dell'ambizione del progetto, con focus sulle diverse componenti della cultura urbana di Cerveteri e delle sue relazioni con il mondo coloniale della Grecia occidentale, le Cicladi e la Grecia orientale e, inoltre, le culture ‘peri-urbane’ dell'area anatolica (Lidia, Frigia).
Il terzo obiettivo sarà un'indagine sulle presenze culturali attiche a Cerveteri a partire dal periodo tardo orientalizzante fino alla piena età arcaica. Da questa revisione critica si conta di (ri)-disegnare un quadro credibile della metropoli etrusca nei suoi rapporti con il crescente potere di Atene, destinato a soppiantare economicamente le potenze dell'Egeo orientale. Un focus specifico sarà sul periodo di transizione intorno al secondo quarto del VI secolo a.C.
Alla fine del biennio, il Gruppo tenterà di confrontare Cerveteri con un altro importante centro urbano emergente: la Capua etrusca della fine del VII e del VI secolo a.C., ’Kontaktzone’ per eccellenza, posta al passaggio tra Lazio e Campania, al centro di un popolamento ‘multietnico’ (greci, etruschi, italici), ma legata anche alle facies culturali dell'Etruria meridionale costiera.
Per quanto riguarda il secondo Gruppo dell'Unità 1, il progetto Mediterraneum condivide alcune finalità scientifiche con Ptolemaica, progetto multifase e pluriennale che la Missione Archeologica dell'Università della Campania ‘Luigi Vanvitelli’ (dir. S. Ensoli) sta svolgendo nell'antica Palestina, in Libia e a Cipro, aree di contatto multiculturale per eccellenza tra l’età arcaica e l’età romana.
Le future indagini, insieme alle attività sostenute da MAECI, UNESCO e ICCROM, si concentreranno su: 1. Cirene (Libia); 2. Cipro (Kourion: Santuario di Apollo Hylates; NeaPaphos: necropoli di Kato Paphos e Fabrika Hill; Kouklia: Santuario di Afrodite); 3. Antica Palestina, sia nei territori della Cisgiordania (Nablus e Sebastia / Samaria) che in quelli di Israele (BeitShe'an e Cesarea Marittima).
1. Cirene. Ricerche sul Santuario di Apollo. Il team avvierà la ricostruzione virtuale di alcuni monumenti, tra cui il Teatro-Anfiteatro, che costituisce il più imponente edificio per spettacoli di tutta la Cirenaica, nonché uno dei più antichi teatri del Mediterraneo. Le attività di documentazione grafica e restituzione 3D contribuiranno al completamento del progetto di restauro-anastilosi e tali interventi si accompagneranno ad altri mirati alla valorizzazione e alla fruizione dell’area in cui si trova il monumento. A prosecuzione degli scavi e delle ricerche specificamente condotte su svariati edifici del Santuario di Apollo, l’intero spazio santuariale verrà infatti analizzato con un approccio integrato, ricostruendo le trasformazioni delle relazioni architettoniche e dei richiami simbolici tra gli edifici nel loro divenire storico. Accanto a tali indagini, lo studio e la digitalizzazione dei reperti archeologici derivanti da decenni di scavi contribuiranno all’acquisizione di una visione globale del complesso e svolgeranno un ruolo cruciale per la prevenzione del traffico illecito di antichità.
2. Cipro. Attività archeologiche a Kourion (Santuario di Apollo Hylates), NeaPaphos (Necropoli di Kato Paphos e ‘Fabrika Hill’) e Kouklia (Santuario di Afrodite). Nel Santuario di Apollo Hylates (Kourion), studi precedenti del Gruppo hanno riconosciuto nella cosiddetta ‘Palaestra’ la ‘Casa dei Sacerdoti’ del santuario, con una datazione in epoca tolemaica. L’acquisizione di questo dato, ottenuta anche grazie all’impiego di tecnologie innovative nella realizzazione di una completa documentazione e restituzione delle strutture architettoniche, consentirà di riesaminare gli altri monumenti del sito, per proporre nuove cronologie e interpretazioni. Il Gruppo fornirà, inoltre, ricostruzioni in 3D della cosiddetta Tomba 8 di Kato Paphos, in realtà un mausoleo a tre piani di stile tolemaico che ha i suoi più diretti confronti nel Mediterraneo Centro-Orientale. A NeaPaphos verrà indagato il Santuario rupestre di Afrodite esistente nella zona di ‘Fabrika Hill’, che in antico probabilmente accoglieva una tholos. A Kouklia, infine, proseguiranno i surveys nel Santuario di Afrodite Paphia: gli elementi a disposizione indicano che nell’area sacra si svolgevano peculiari pratiche rituali e oracolari.
Altre attività a NeaPaphos, Kourion, Amatunte e Salamina riguarderanno le forme dell’abitare, attraverso l’analisi degli apparati architettonici delle principali residenze urbane rinvenute a Cipro. Tali indagini permetteranno un inquadramento crono-tipologico dell’architettura domestica cipriota in rapporto con i principali monumenti pubblici e funerari dell’isola.
3. Antica Palestina. In questo contesto, su cui il Gruppo indaga a partire dal 2013, l’attenzione si concentrerà sulle città di Nablus e Sebastia nella West Bank e di BeitShe'an e Cesarea Marittima in Israele. Le due città della Palestina posseggono monumenti ellenistico-romani di alto interesse in precario stato di conservazione: per essi il Gruppo intende procedere con progetti di restauro mirati.
Il sito di Nablus, in particolare, rappresenta un target di rilevanza centrale su cui si opererà con indagini ‘on field’ di scavo e rilievo diretto e indiretto digitalizzato e progetti di conservazione, restauro e anastilosi rivolti soprattutto al Teatro Romano, all’Ippodromo e alle Necropoli, al fine di avviare un completo programma di valorizzazione e rivalutazione della città (MCP).
Per quanto riguarda le metropoli israeliane di BeitShe'an e Cesarea Marittima, l'azione riguarderà soprattutto lo studio degli edifici per spettacolo nel loro contesto urbano, anche con nuovi rilevamenti APR. Per l’Antica Palestina si intende avviare un completo studio scientifico, sinora mai realizzato, sulla produzione scultorea e sulla ricontestualizzazione dei reperti conservati a Gerusalemme (Rockefeller Museum, Israelian Museum e Terra Sancta Museum). Allo stesso tempo, verrà condotta un'accurata indagine negli archivi della IsraelianAntiquities Authority (IAA), per recuperare tutte le informazioni sulle attività archeologiche condotte nel passato.
Unità 2. L’Unità indagherà il fenomeno del ‘contatto’ attraverso lo studio di aree in cui – nei secoli fra tarda antichità e alto medioevo – si consolidarono i nuovi gruppi di potere dopo la caduta dell’Impero. L’ approccio sarà multidisciplinare, con competenze di tipo archeologico, storico e linguistico. Le attività del gruppo archeologico (Gruppo 1) si concentreranno sulle aree urbane della Capua sul Volturno e di Benevento. Per Capua, si procederà allo studio dei principali impianti altomedievali della città, ovvero alcune tra le chiese ad curtem e gli altri edifici sacri dislocati nel centro storico: l’indagine archeologica verrà affiancata dal lavoro d’archivio presso il Museo Diocesano, il Museo Provinciale Campano e gli Archivi di Stato di Napoli e Caserta.
Per la Capua vetus, attività di lettura e rilievo dei monumenti sono previste per il piccolo oratorio cristiano individuato nei carceres dell’Anfiteatro Campano e per il noto sacello di S. Matrona (duomo di S. Prisco), in realtà un mausoleo funerario paleocristiano eretto a ridosso dell’allora chiesa santuariale nel suburbio orientale di Capua vetus. Per le due aree suburbane a nord di Capua si prevede: 1) apertura del cantiere archeologico di Casertavecchia, con saggi di scavo nella corte interna e all’interno dell’area occidentale del castello; 2) avvio di ricognizioni sistematiche nell’area c.d. dell’antica Sicopoli.
Per le aree tardoantiche ed altomedievali di Benevento si prevede di: 1) procedere nello studio dei vecchi scavi effettuati nel piazzale antistante la chiesa di S. Sofia, che hanno individuato un’estesa necropoli tardoantica ed altomedievale; 2) approfondire lo studio di vecchi scavi condotti nell’area della chiesa extraurbana di S. Ilario a Port’Aurea, fondata in connessione con le élites longobarde della città ed affiancata da un cenobio in età medievale.
Per l’area di indagine più prettamente storico-linguistica (Gruppo 2), gli obiettivi sono: a) sviluppo del lavoro sulle pergamene, con indicizzazione, redazione dei regesti e pubblicazione; b) realizzazione di una banca dati (LITORE) che contenga tutte le informazioni di natura prosopografica e toponomastica desumibili dai fondi documentari editi ed inediti relativi alla città di Capua ed ai suoi casali, un lavoro che consentirà di approfondire le informazioni contenute in altre banche dati, tra cui, e.g., quella sugli ufficiali angioini promossa dal progetto Europange. L’obiettivo conclusivo è quello di avere un numero di dati tale da consentire lo studio della società capuana a tutti i livelli sociali, l’analisi della diffusione della proprietà allodiale e feudale, dei sistemi parentali e dei mestieri in una università che risentì e beneficiò della vicinanza con la capitale e della peculiare posizione geografica.
Per l’area linguistica, l’obiettivo è: a) creazione di una banca dati della toponomastica e dei termini geografici di Terra di Lavoro, finora trattata prevalentemente in studi di erudizione locale; b) procedere agli indispensabili raccordi con i territori limitrofi della Campania, in particolar modo con tutti i possibili approfondimenti glottologici (corredati di richiami alla letteratura scientifica più attendibile) relativamente agli etimi e agli influssi italiani, greco-latini e delle etnie che si sono succedute nella storia bimillenaria del territorio.
La banca dati a sua volta dovrebbe avere la ricaduta operativa e la funzione pratica di consentire le sistemazioni scientifiche derivanti dai materiali raccolti e resi fruibili, ma dovrebbe costituire anche lo sfondo e il supporto documentario per iniziative di valorizzazione e promozione culturale e turistica del territorio, raccordando e integrando a tal fine beni culturali materiali e lasciti inoggettuali quali denominazioni e designazioni di luoghi ricchi di storia e/o rilevanti e attraenti dal punto di paesistico-ambientale.
Premesse storico-metodologiche
Unità 1. La nozione di ‘civiltà del contatto’ ha origine da elaborazioni teoriche sviluppatesi in tre differenti direzioni negli studi storico-archeologici sull’epoca pre-romana. Ricerche di J. Boardman sui ‘Greci di confine’ e sulla diffusione della cultura ellenistica a seguito delle conquiste di Alessandro in Oriente (1964, 1994) hanno costituito le premesse della nascita di una rivista scientifica (Ancient West-East, 2002) che accorda ampio spazio a queste tematiche e all’incontro tra Greci e ‘barbari’ (e.g. G. Tsetskhladze, 2006-2008, 2011). Studi archeologici incentrati sull’Europa protostorica e sul mondo etrusco-italico hanno dato un ‘contributo europeo’ a questo approccio, sottolineando i fenomeni di travaso e assimilazione di elementi promananti dalle culture ‘superiori’ da parte delle comunità anelleniche (e.g. B.B. Shefton, più recentemente 2014). Il ‘middle ground’ di I. Malkin (2002) ha indotto in anni recenti, sulla scorta di nuove evidenze dal mondo greco coloniale, a riconsiderare i concetti di ‘colonia’ e di ‘culture ibride del contatto’: tracce tangibili di tali impostazioni teoriche è possibile rintracciare negli atti di convegni internazionali (Rennes 2016, Taranto 2014, 2017), ed anche in un lavoro monografico di C. Ulf (2014). Per quanto attiene al campo specifico dell’Etruscologia, gli studi di A. Naso su queste problematiche hanno costituito l’ossatura di un recentissimo e originale manuale sulla civiltà etrusca (2017).
Tra le civiltà anelleniche ‘del contatto’ di ambito mediterraneo, quella etrusca fu certo una delle più sviluppate, grazie a consolidati legami con le culture ‘superiori’ del Vicino Oriente e della Grecia. Furono proprio queste relazioni a consentire la nascita di una ‘cultura etrusca’ che costituì poi un parametro di riferimento per le vicine popolazioni italiche (ved. ancora Naso 2017). Tuttora mal nota nelle sue espressioni urbane (Colonna 1986), spesso obliterate a seguito della conquista romana e dei pluristratificati fenomeni di (re-) insediamento dei secoli successivi, la civiltà etrusca ci è nota in primo luogo per le sue evidenze cemeteriali, grazie alla posizione decentrata delle necropoli rispetto agli abitati e ai loro caratteri talora di spiccata monumentalità. Proprio dalle necropoli discende una buona conoscenza della cultura materiale etrusca nella sua genesi e nei suoi sviluppi locali (più recentemente, e.g., Rizzo 2015), ma è solo in anni relativamente recenti che si è avviato uno studio di tale documentazione da un’ottica ‘urbana’. In relazione alla nascita della città nell’Italia non greca (tardo VII-inizi VI sec. a.C.), si tendono infatti a leggere oggi con maggiore consapevolezza le evidenze materiali dalle grandi necropoli etrusche non solo come testimonianze di una civiltà multiculturale, ma, appunto, come segni di una nuova visione della società largamente plasmata su modelli urbani esterni di provenienza ‘egea’; in questo senso, cresce anche, col prosieguo degli studi, la consapevolezza delle diverse componenti etniche di tali fenomeni, grazie ad una migliore conoscenza delle civiltà ‘ispiratrici’ (Coen, Gilotta, Micozzi 2014, con bibl.). Relativamente recenti, a confronto con altre regioni dell’Italia antica (Benedettini, Cosentino 2017, 2018), sono infine gli studi incentrati sull’organizzazione interna delle necropoli etrusche, i loro spazi ‘pubblici’, le loro connessioni con la viabilità urbana. Indagini ravvicinate sulla cultura materiale e sulla strutturazione interna delle necropoli appaiono, dunque, buoni strumenti per una definizione del profilo sociale e culturale delle nascenti poleis etrusche nel contesto mediterraneo del presente progetto.
Per quanto attiene alla fase cronologica ellenistico-romana, oggetto delle ricerche del secondo gruppo dell’Unità 1, le attività nel Mediterraneo orientale possono contare su una lunga tradizione di studi (Ensoli 2018, con bibl.) Il Dipartimento di Lettere e Beni Culturali dell’Università della Campania ‘Lugi Vanvitelli’ ha inoltre avviato da tempo indagini in Libia (Cirenaica), Cipro e antica Palestina, con il sostegno del Ministero degli Esteri (MAECI) e dell’UNESCO, che potrebbero conoscere sviluppi più articolati proprio grazie al progetto Mediterraneum. L’attenzione si è concentrata finora soprattutto su singoli siti, con le loro evidenze architettoniche e i loro apparati plastici, al fine di comprenderne meglio il contesto storico-politico, socio-economico e religioso e le inter-relazioni, che appaiono significative sin dall’epoca arcaica. In ogni caso è in età ellenistica che i Diadochi diedero vita in queste regioni ad una sorta di ampia ‘koiné’, come sembra emergere da studi recenti (Ensoli 2016, con bibl.). Dopo una serie di alterne vicende storiche, il regno tolemaico giunse ad includere, oltre all’Egitto, la Cirenaica, Cipro e l’antica Palestina, un’area di influenza assai vasta che, attraverso l’Egeo, toccò poi anche la Sicilia e altre regioni dell’Occidente mediterraneo quali Tripolitania, Cartagine e Mauretania (Ensoli 2015a, 201b), con ricadute anche sulla penisola italica e la stessa Campania. A partire dal 1980, molti edifici del santuario di Apollo a Cirene sono stati oggetto di indagini di scavo e di studi ricostruttivi: i Propilei greci, il c.d. ‘Recinto del Mirto’, la Fontana di Philothales e il Teatro-Anfiteatro (Ensoli 2008, 2012, 2015b). L’edizione scientifica del santuario di Iside e Serapide sull’acropoli ha incluso materiali anche da scavi stratigrafici (Ensoli 2015a), come è accaduto del resto per l’edificio più rappresentativo del ‘Distretto Centrale’ della polis (Del Moro 2012). Novità si sono segnalate anche nella sistemazione delle sculture del Museo e dei depositi di Cirene (Shahat), mentre edizioni scientifiche hanno riguardato il materiale archeologico cirenaico trasferito nel 1860-1861 al British Museum (Ensoli 2007, 2012, 2015b). A Cipro, indagini nel santuario di Apollo Hylates presso Kourion (Scranton 1967, Soren 1987) hanno offerto nuovi dati sulle fasi costruttive dell’area sacra, soprattutto per quanto attiene all’età tolemaica. Buoni risultati si sono raggiunti anche nelle indagini di Nea Paphos (Fabrika Hill, ancora inedite) e a Kato Paphos (Ensoli 2015b). La prosecuzione di tali indagini ha dimostrato come Roma facesse tesoro della politica tolemaica fin dal periodo delle guerre civili e dello scontro tra Ottaviano e Antonio. La politica conciliatrice nel Mediterraneo orientale fu infatti elemento determinante per la ‘romanizzazione’ dell’area e promosse al contempo la mobilità e il trasferimento di artigiani, artisti e anche di culti di origine orientale in direzione della penisola italiana (Ensoli 2015a). Ancora per l’epoca romana sono stati portati avanti scavi e studi ricostruttivi di monumenti e apparati scultorei, lavori largamente in progress a causa della complessità e quantità del materiale. Al fine di proteggere il materiale archeologico dalla dispersione, per via del traffico illecito di antichità, sono state avviate campagne di documentazione fotografica e sono state altresì avviate ricerche di archivio sul furto del c.d. ‘Tesoro di Benghazi’ i cui risultati sono stati raccolti in un volume della collana ‘Kyrana’ (Ensoli 2013, 2015b). Tutti i nodi sensibili della ricerca sin qui ricordati potranno trarre benefici da iniziative nell’ambito del progetto Mediterraneum, al fine di chiarire, ampliare e consolidare il quadro storico, socio-politico, economico e religioso di queste aree del Mediterraneo orientale in alcune fasi cruciali della loro storia.
Unità 2. Il contributo più che trentennale delle archeologie post-classiche al tema dello scambio e del contatto nel Mediterraneo ruota in primo luogo intorno alle questioni sulla sopravvivenza o sulle sopravvivenze delle antiche città nel passaggio verso il medioevo. In sede storiografica si sono prospettate sia ipotesi di continuità sia modelli di totale rottura rispetto al passato, sia, infine, tesi di tenuta sostanziale delle città antica - sulla scorta del fattore economico - fino all’arrivo degli arabi nel Mediterraneo (è la ‘tesi’ di H. Pirenne 1925). In questo dibattito, l’apporto degli archeologi ha proposto letture più articolate delle città mediterranee nei secoli della transizione (Rotili 1986; Brogiolo, Gelichi 1998). Uno degli aspetti del passaggio verso l’età post-classica è stato lo studio dei fenomeni della cristianizzazione: l’articolazione delle aree funerarie, l’erezione di edifici di culto cristiani con i loro annessi ovvero la creazione dello ‘spazio cristiano’ (Testini 1985) rappresenta un fecondo filone di ricerca - nel campo dell’archeologia cristiana - che ha offerto ed offre validi contributi di conoscenza al tema dalle trasformazioni urbane a partire dal III e IV secolo d.C. fino all’alto e al pieno medioevo. Anche lo studio delle evidenze monumentali di ambito civile, oggetto d’indagine da parte dell’archeologia medievale (Augenti 2006), ha messo a punto nuovi modelli sull’evoluzione dei paesaggi urbani in età post-antica, riscontrando riusi, compressioni dell’abitato, abbandoni, ma anche riappropriazione di nuovi spazi e accrescimenti del comparto cittadino romano.
Quanto alle ricerche di ambito pienamente medievale, nell’ultimo ventennio le città meridionali hanno ricevuto un rinnovato interesse storiografico con cospicui risultati sia sul piano delle interpretazioni generali (Vitolo 2014) sia su ambiti più regionali. Pur nell’ambito di una periodizzazione complessa e diversificata a seconda delle aree prese in considerazione, è emerso un quadro cittadino dotato di propri organici di governo con gradienti differenti di autonomia, variabile a seconda dell’importanza demografica e politica della città. Le complesse dinamiche sociali tra gruppi in lotta tra loro (nobiliores, medianes e populares) sono state evidenziate almeno sotto tre aspetti: l’espansione nel contado alla ricerca di terre da acquisire e di esercizi di giurisdizioni (Vultaggio, Franchi Dell’Orto 2015); lo sviluppo di un gruppo di ufficiali di origini cittadine in rapporto con la corte (Vultaggio 2005); la vitalità culturale (Massaro 2004). È stato posto poi l’accento sulla lunga durata del fenomeno urbano dell’Italia meridionale nel medioevo e sulle sovrapposizioni culturali ed etniche profondamente differenziate, che in alcuni casi hanno ridisegnato gli assetti urbanistici delle città (Nef, Prigent 2007), le spinte culturali (Vitolo 1990), gli orientamenti commerciali (Del Treppo 1989; Del Treppo, Leone 1977; Caciorgna 2018), gli atteggiamenti amministrativi (Terenzi 2015; Berardi 2005).
L’apporto delle discipline linguistiche si configura come interazione di diversi metodi e ambiti assai affinati e produttivi ma finora solo occasionalmente cooperanti. Si tratta infatti di ricerche glottologiche di ampio raggio che risalgono, criticandolo, al paradigma dell’indoeuropeo per rintracciare ora le Origini delle lingue europee (Alinei 1994-2000) in chiave di continuità endogena, ora le Origini della cultura europea (Semerano 1984-1994) con una decisa rivendicazione delle radici mediterranee e, fondamentalmente, semitiche delle lingue classiche in primis e quindi delle lingue moderne d’Europa. Oppure di studi in ambiti più circoscritti sui contatti tra greco e latino in età classica, tardoantica e medievale e/o sugli influssi della grecità (classica e bizantina) sulle parlate dell’Italia meridionale e della Sicilia (Rohlfs 1964), sull’apporto linguistico all’italiano da parte degli arabi (Pellegrini 1972) o delle popolazioni barbariche di stirpe germanica (Morlicchio 2000-2015; Francovich Onesti 2013). O, infine, di contributi di toponomastica tesi a illustrare le radici preromane (italiche e/o indoeuropee) presenti nei nomi di luogo e geografici italiani (Devoto 1967), i riflessi linguistici, in particolare nell’Italia centrale e meridionale, di dominazioni secolari quale quella dei Longobardi (Sabatini 1963-2015) o a fornire sintesi e repertori di consultazione relativamente a “nomi di città, paesi, frazioni, regioni, contrade, fiumi, monti spiegati nella loro origine e storia” (Pellegrini 1990, al quale si può accostare Gasca Queirazza et alii, 1990-2003) e talora connessi con gli etnonimi (come nel DETI 1981) o con ricerche onomastiche in senso lato.
Settori disciplinari
Archeologia classica (Serenella Ensoli, Christine Bruns-Özgan, Jerzy Roman Zelazowski)
Archeologia cristiana e medievale (Nicola Busino, Silvana Rapuano)
Storia medievale (Serena Morelli)
Linguistica italiana (Domenico Proietti)
Geografia fisica e geomorfologia (Ettore Valente)
Riferimenti bibliografici
UNITÀ 1
Albers et al. 2016 = J. Albers, M. Bentz, C. Briesack, A. Coen, F. Gilotta, R.P. Kramer, M. Micozzi, “Grabkontexte aus der Nekropole von Monte Abatone in Cerveteri. Eine Summerschool der Universität Bonn und der Seconda Università degli Studi di Napoli”, Kölner und Bonner Archaeologica, 6, pp. 75-84.
Benedettini, Cosentino 2017 = M.G. Benedettini, R. Cosentino, “L’altipiano delle Onde Marine nella necropoli della Banditaccia a Cerveteri”, Mediterranea, XIV, pp. 7-38.
Benedettini, Cosentino, Russo Tagliente 2018 = M.G. Benedettini, R. Cosentino, A. Russo Tagliente, “La necropoli della Banditaccia: rapporto preliminare su un nuovo quartiere funerario sull'altipiano delle Onde Marine”, in A. Naso, M. Botto (edd.), Caere orientalizzante: nuove ricerche su città e necropoli, Studia Caeretana I, Roma, pp. 109-122.
Berlin 1997 = A.M. Berlin, “Archaeological Sources for the History of Palestine. Between Large Forces: Palestine in the Hellenistic Period”, The Biblical Archaeologist, 60.1, pp. 2-57.
Boardman 1964-80 = J. Boardman, The Greeks Overseas, London.
Boardman 1994 = J. Boardman, The Diffusion of Classical Art in Antiquity, London.
Bonacasa, Ensoli 2000 = N. Bonacasa, S. Ensoli (edd.), Cirene, Milano.
Brocato 2000 = P. Brocato, La necropoli etrusca della Riserva del Ferrone, Roma.
Ceci, Lauro 2016 = F. Ceci, V. Lauro, “La casa della divinità: la ricostruzione virtuale in 3d del Tempio di Afrodite a Palaipaphos (Cipro) sulla base della monetazione provinciale romana”, in A. Russo Tagliente, F. Guarneri (edd.), Santuari Mediterranei tra Oriente e Occidente. Interazioni e contatti culturali, Atti del Convegno Internazionale, Civita - Roma 2014, Roma, pp. 359-362.
Coen 2017 = A. Coen, “Uno specchio con Lasa dalla necropoli di Monte Abatone a Cerveteri”, Orizzonti, 18, pp. 11-25.
Coen 2018 = A. Coen, “La ceramica etrusco-corinzia figurata a Cerveteri: qualche novità dalla necropoli di Monte Abatone”, in V. Bellelli, N.Á. Miklós (edd.), Superis deorum gratus et imis. Papers in memory of János György Szilágyi, Mediterranea, XV, pp. 293-308.
Coen, Gilotta, Micozzi 2014 = A. Coen, F. Gilotta, M. Micozzi, “Comunità e committenza. Studi preliminari sulla necropoli di Monte Abatone”, Annali della Fondazione per il Museo Claudio Faina, XXI, pp. 531-562.
Coen, Gilotta, Micozzi 2018a = A. Coen, F. Gilotta, M. Micozzi, “Produzioni in contesto a Monte Abatone”, in A. Naso, M. Botto (edd.), Caere orientalizzante: nuove ricerche su città e necropoli, Studia Caeretana I, Roma, pp. 67-108.
Coen, Gilotta, Micozzi 2018b = A. Coen, F. Gilotta, M. Micozzi, “Profumi e rituali a Monte Abatone”, in M.P. Baglione, G. Bartoloni, C. Carlucci, L.M. Michetti (edd.), Le vite degli altri. Ideologia funeraria in Italia centrale tra l’Età del Ferro e l’Orientalizzante, Giornata di studio in ricordo di Luciana Drago Troccoli, Scienze dell’Antichità, 26.2, pp. 79-95.
Colonna 1986 = G. Colonna, “Urbanistica e architettura”, in Rasenna. Storia e civiltà degli Etruschi, Milano, pp. 371-530.
Del Moro 2012 = M.P. Del Moro, “«L’Edificio Porticato» del Quartiere Centrale”, in S. Ensoli (ed.), For the Preservation of the Cultural Heritage in Libya. A Dialogue among Institutions (KYPANA 1), Pisa-Roma, pp. 197-199.
Di Vita 2010 = A. Di Vita, “I mausolei punici di Sabratha e l’impianto urbano della città ellenistica: prodotti di un sincretismo culturale”, Bollettino di Archeologia online, I, vol. spec. A/A9/1, pp. 1-6.
Ensoli 2002 = S. Ensoli, “Il vaso Portland e Cirene”, Quaderni di Archeologia della Libya, 16 (Archeologia cirenaica), pp. 165-260.
Ensoli 2005 = S. Ensoli, “L’Egitto e la Libia. A proposito del culto isiaco nel Mediterraneo e del Santuario di Iside e Serapide sull’Acropoli di Cirene”, Rendiconti della Pontificia Accademia Romana di Archeologia, LXXVII, pp. 137-162.
Ensoli 2007 = S. Ensoli, “La statua di Zeus Egioco a Cirene”, in L. Gasperini, S. M. Marengo (edd.), Cirene e la Cirenaica nell’antichità. Atti del Convegno Internazionale di Studi, Roma-Frascati, 18-21 dicembre 1996, Tivoli, pp. 201-250.
Ensoli 2008 = S. Ensoli, “Per i Cinquant’anni di attività della Missione Archeologica Italiana a Cirene: il Santuario di Apollo sulla Terrazza della Myrtousa (1957-2007)”, in J. González, P. Ruggeri (edd.), L'Africa romana. Le ricchezze dell’Africa. Risorse, produzioni, scambi, 17, Roma, pp. 2355-2382.
Ensoli 2012 = S. Ensoli, “L’attività della Missione Archeologica Italiana a Cirene (MAIC) della Seconda Università degli Studi di Napoli (SUN). Le ricerche svolte nel 2009 e 2010 in collaborazione con il Dipartimento alle Antichità (DoA) di Cirene: strategie e prospettive future”, in S. Ensoli (ed.), For the Preservation of the Cultural Heritage in Libya. A Dialogue among Institutions (KYPANA 1), Pisa-Roma, pp. 111-138.
Ensoli 2013 = S. Ensoli, Il “Tesoro di Bengasi”. In occasione del centenario delle Missioni Archeologiche Italiane in Libia (1913-2013), I. Ricerca e Documenti (KYPANA 2), Pisa-Roma.
Ensoli 2015a = S. Ensoli, “L’universalizzazione ellenistica della religiosità egizia. Il culto di Iside nel Mediterraneo e nella capitale dell’Impero”, in L. Vaccaro (ed.), Popoli, Religioni e Chiese lungo il corso del Nilo. Dal Faraone cristiano al Leone di Giuda, Città del Vaticano, pp. 17-72.
Ensoli 2015b = S. Ensoli, “Cirene 2009-2015. L’attività ‘on field’ e gli altri progetti scientifici e didattici della Missione Archeologica Italiana a Cirene (MAIC) della Seconda Università di Napoli (SUN)”, Libya Antiqua, N. S. VIII, 2015, pp. 35-81.
Ensoli 2016 = S. Ensoli, “Alessandria e Cartagine. Interazioni artistiche e culturali tra l’Egitto ellenistico e il Maghreb latinizzato”, in L. Vaccaro (ed.), Africa-Ifriqiya. Il Maghreb nella storia religiosa di Cristianesimo e Islam, Città del Vaticano, pp. 45-75.
Ensoli 2018 = S. Ensoli, “La Prima Guerra Mondiale e l’archeologia in Libia. Pregressi e sviluppi”, in M. L. Chirico, S. Conti (edd.), La Grande Guerra. Luoghi, eventi, testimonianze, voci, Roma, pp. 275- 293.
Gilotta 2013 = F. Gilotta, “Appunti su alcune presenze greche nella necropoli ceretana di Monte Abatone”, Bollettino d’Arte 98, fasc. 19-20, pp. 13-28.
Gilotta 2015 = “Una ‘nuova’ oinochoe di bucchero graffito nel quadro dell’Orientalizzante recente ceretano”, Studi Etruschi 78, pp. 33-51.
Hopkins 1980 = W.J. Hopkins, “The City Region in Roman Palestine”, Palestine Exploration Quarterly, 112, pp. 19-32.
Karageorghis 2005 = V. Karageorghis, Kypris, the Aphrodite of Cyprus: Ancient Sources and Archaeological Evidence, Nicosia.
Maier 1977-2013 = F.G. Maier (ed.), Ausgrabungen in Alt-Paphos auf Cypern. Herausgegeben im Auftrag des Deutschen Archaeologischen Instituts, voll. 1-8, Konstanz.
Malkin 2002 = I. Malkin, “A Colonial Middle Ground: Greek, Etruscan and Local Elites in the Bay of Naples”, in Cl. L. Lyons, J.K. Papadopoulos (edd.), The Archaeology of Colonialism, Proceedings of the Symposium, Los Angeles, pp. 151-181.
Mazor 1994 = G. Mazor, “The Bet She’an Excavation Project - 1992-94. Antiquities Authority Expedition”, Excavations and Surveys in Israel, 17, Jerusalem, pp. 1-36.
Micozzi 2016 = M. Micozzi, “Continuità e trasformazione nei servizi da banchetto di età medio-orientalizzante: appunti da Cerveteri”, Rivista di Storia dell’agricoltura, 56, pp. 159-177.
Micozzi 2018 = M. Micozzi, “La tomba 137 e le fasi iniziali della necropoli di Monte Abatone, Cerveteri”, Archeologia Classica, 69, pp. 613-634.
Milano 1980 = Gli Etruschi e Cerveteri, Catalogo della Mostra (Milano 1980), Milano.
Milano 1986= AA.VV., Gli Etruschi di Cerveteri. La necropoli di Monte Abatone: tombe 32-45-76-77-79-81-83-89-90-94-102, in B. Bosio, A. Pugnetti (edd.), Catalogo della Mostra (Milano 1986), Modena.
Monte Abatone 2017 (Cerveteri-Bonn 2017) = Grabkontexte der Monte Abatone-Nekropole in Cerveteri: der Caere Workshop der Universitäten Bonn und Campania ‘L. Vanvitelli’ - Corredi tombali della necropoli di Monte Abatone a Cerveteri: il Workshop Caere delle Università di Bonn e della Campania ‘L. Vanvitelli’, Roma.
Moretti 1964 = M. Moretti, “Cerveteri (Roma). Tomba etrusca in località Monte Abatone”, Notizie degli scavi di antichità, 18, pp. 29-39.
Naso 1996 = A. Naso, Architetture dipinte, Roma.
Naso 2017 = A. Naso, Etruscology, Berlin 2017.
Nazmi 2006 = J. Nazmi, “Archaeology in Palestine: Past and Current Perspectives”, Kunstchronik, 59, pp. 180-193.
Prayon 1975 = F. Prayon, Frühetruskische Grab- und Hausarchitektur, Heidelberg.
Rennes 2016 = Actes Rennes, La céramique dans les espaces archeologiques mixtes, Actes du Colloque, Rennes.
Reusser 2002 = C. Reusser, Vasen für Etrurien, Kilchberg.
Ricci 1955 = G. Ricci, “Caere. La necropoli della Banditaccia, zona A del cd. Recinto”, Monumenti Antichi dei Lincei, 42, coll. 202-1047.
Rizzo 1994 = M.A. Rizzo, “Percorsi ceramografici ceretani tardo-arcaica”, Prospettiva, 73-74, pp. 2-20.
Rizzo 2007 = M.A. Rizzo, “Una kotyle del Pittore di Bellerofonte di Egina ed altre importazioni greche ed orientali dalla tomba 4 di Monte Abatone a Cerveteri”, Bollettino d’Arte, 140, pp. 1-56.
Rizzo 2015 = M.A. Rizzo, Principi etruschi. Le tombe orientalizzanti di San Paolo a Cerveteri, Roma.
Rizzo 2018 = M. A. Rizzo, “L’inizio dell’architettura monumentale a Cerveteri: la tomba 1 del tumulo del Colonnello”, in A. Naso, M. Botto (edd.), Caere orientalizzante. Nuove ricerche su città e necropoli, Studia Caeretana I, pp. 133-170.
Scranton 1967 = R. Scranton, “The Architecture of Sanctuary of Apollo Hylates at Kourion”, Transactions of the American Philosophical Society, 57/5, pp. 3-85.
Segal 1995 = A. Segal 1995, Theatres in Roman Palestine and Provincia Arabia, Leiden.
Shefton 2014 = B.B. Shefton, “Bronze Oinochoai from Trestina (Umbria): Rhodian, Laconian and Italic. Reflection on their importance”, in Gli Umbri in età preromana, Atti del XXVII Convegno di Studi Etruschi ed Italici (Perugia-Gubbio-Urbino 2009), Pisa-Roma, pp. 63-92.
Soggin 2011 = J.A. Soggin, “La Palestina sotto i Romani, 63 a.C.-135 d.C.”, in P. Capelli (ed.), Roma e la Bibbia, Brescia, pp. 9-32.
Soren 1987 = D. Soren (ed.), The Sanctuary of Apollo Hylates at Kourion (Cyprus), Tucson.
Stucchi 1991 = S. Stucchi, “L’oiketerion di Afrodite a Paphos”, Archeologia Classica, 43, 1, pp. 367-426.
Taranto 2014 = Alle origini della Magna Grecia. Mobilità, migrazioni, fondazioni, Atti del 50° Convegno di Studi sulla Magna Grecia, Taranto.
Taranto 2017 = Ibridazione e integrazione in Magna Grecia. Forme, modelli dinamiche, Atti del 54° Convegno di Studi sulla Magna Grecia, Taranto.
Tsetskhladze 2006-08= G. Tsetskhladze (ed.), Greek Colonisation: An Account of Greek Colonies and Other Settlements Overseas, Leiden-Boston.
Tsetskhladze 2011 = G. Tsetskhladze, The Black Sea, Greece, Anatolia and Europe in the First Millennium B.C., Leuven.
Ulf 2014 = C. Ulf, “Eine Typologie von kulturellen Kontaktzonen”, in R. Rollinger, K. Schnegg (edd.), Kulturkontakten in antiken Welten: vom Denkmodell zum Fallbeispiel, Leuven, pp. 469-504.
UNITÀ 2
AIS 1928-40 = Atlante linguistico ed etnografico dell'Italia e della Svizzera meridionale - Sprach- und Sachatlas Italiens und der Südschweiz, I-VIII, Zofingen, Ringier (trad. it. AIS. Atlante linguistico ed etnografico dell'Italia e della Svizzera meridionale, I-II, Milano, Unicopli, 1987).
ALI 1924-65, 1995-in corso = Atlante linguistico italiano, Udine, Società filologica friulana, 1924-65; Torino, Istituto dell’Atlante Linguistico Italiano, 1995-ss.
Alinei 1994-2000 = M. Alinei, Origini delle lingue europee, voll. I-II, Bologna.
Augenti 2006 = A. Augenti (ed.), Le città italiane tra la tarda Antichità e l’alto Medioevo, Atti del convegno, Ravenna 2004, Firenze.
Berardi 2005 = M. R. Berardi, I monti d’oro. Identità urbana e conflitti territoriali nella storia dell’Aquila medievale, Napoli.
Bova 1993 = G. Bova, “Le carte documentarie capuane (per una storia socio religiosa di Terra di Lavoro)”, Studi Storici e Religiosi, 2, pp. 25-35.
Bova 1996-2015 = G. Bova, Le pergamene longobarde della Mater Ecclesia Capuana (787-1055), Napoli-Roma 2008; Le pergamene normanne della Mater Ecclesia Capuana (1091-1197), Napoli 1996; Le pergamene sveve della Mater Ecclesia Capuana, I. (1201-1228), Napoli 1998, II. (1229-1239), Napoli 1999; III. (1240-1250), Napoli 2001; IV. (1251-1258), Napoli 2003; V. (1259-1265), Napoli 2005; Le pergamene angioine della Mater Ecclesia Capuana, I. (1266-1269), Napoli 2008; II. (1270-1273), Napoli 2010; III. (1274-1277), Napoli 2012; IV (1278-1280), 2015; Le pergamene aragonesi della Mater Ecclesia Capuana, I. (1435-1438), Napoli 2014.
Brogiolo, Gelichi 1998 = G.P. Brogiolo, S. Gelichi, La città nell’alto medioevo italiano. Archeologia e storia, Bari.
Busino 2014 = N. Busino, “Ricerche archeologiche nella chiesa di San Pietro di Aldifreda a Caserta. Dati archeologici ed antropologici”, Archeologia Medievale, XLI, pp. 195-212.
Busino 2015a = N. Busino, “Edilizia pubblica e privata nell’ager Campanus fra tarda antichità e alto medioevo”, in C. Ebanista, M. Rotili (edd.), Aristocrazie e società fra transizione romano-germanica e alto medioevo, Napoli, pp. 91-108.
Busino 2015b = N. Busino, “Appunti per ricerche archeologiche nel castello di Casertavecchia”, in N. Busino, M. Rotili (edd.), Insediamenti e cultura materiale fra tarda antichità e medioevo, Napoli, pp. 341-353.
Busino 2017 = N. Busino, “Lombard aristocracies’ foundations in Capua”, in C. Ebanista, M. Rotili (edd.), Dalle steppe al Mediterraneo: poli, culture, integrazione, Napoli, pp. 107-124.
Busino 2018a = N. Busino, “Aspetti dell’organizzazione del territorio e della maglia urbana in area capuana fra tarda antichità e alto medioevo”, in F. Sogliani, B. Gargiulo, E. Annunziata, V. Vitale (edd.) Atti dell’VIII Congresso nazionale di Archeologia medievale (Matera, 12-15 settembre 2018), (Congressi SAMI, 8), Firenze, pp. 193-197.
Busino 2018b = N. Busino, “Edifici di culto nella Capua altomedievale: nuove interpretazioni tra riusi, memoria ed obliterazioni successive”, Hortus Artium Medievalium, 24/1, pp. 224-234.
Caciorgna 2018 = M.T. Caciorgna, “Una città in espansione: aspetti sociali istituzionali ed economici di Gaeta nei secoli XI-XIV”, in B. Figliuolo, R. di Meglio, A. Ambrosio (edd.), Ingenita curiositas. Studi sull’Italia medievale per Giovanni Vitolo, Battipaglia, pp. 31-39.
Cantino Wataghin, Fiocchi Nicolai, Volpe 2007 = G. Cantino Wataghin, V. Fiocchi Nicolai, G. Volpe, “Aspetti della cristianizzazione degli agglomerati secondari”, in R.M. Carra Bonacasa, E. Vitale (edd.), La cristianizzazione in Italia fra tardoantico e altomedioevo, Atti del IX Congresso Nazionale di Archeologia Cristiana, Agrigento 2004, Palermo, pp. 85-134.
Carfora 1998 = C. Carfora, L’erudizione storica a Capua. I manoscritti di interesse medievistico del Museo Campano di Capua, Salerno.
Cilento 1966 = N. Cilento, Le origini della signoria capuana nella Longobardia minore, Roma.
Cilento, 1971 = N. Cilento, “L’istituzione della metropolia di Capua (966)”, in Italia Meridionale Longobarda, Milano-Napoli, pp. 184-207.
Cuozzo 1991 = E. Cuozzo, “La contea normanna di Caserta”, Capys, 23, pp. 53-59.
Delle Donne 2013 = F. Delle Donne, “Tommaso di Capua e la cancelleria papale: tra normativa retorica e comunicazione politica”, in F. Delle Donne, F. Santi (edd.), Dall’Ars dictaminis al Preumanesimo? Per un profilo letterario del XIII secolo, Firenze, pp. 43-61.
Del Treppo 1989 = M. Del Treppo, “Stranieri nel regno di Napoli. Le élites finanziarie e la strutturazione dello spazio economico e politico”, in G. Rossetti (ed.), Dentro la città. Stranieri e realtà urbane nell'Europa dei secoli XII-XVI, Napoli, pp. 179-233.
Del Treppo, Leone 1977 = M. Del Treppo, A. Leone, Amalfi medioevale, Napoli.
DETI 1981 = C. Tagliavini, T. Cappello (edd.), Dizionario degli etnici e dei toponimi italiani: (DETI), Bologna.
Devoto 1967 = G. Devoto, Scritti minori, vol. II, Lingue d'Italia antica, Firenze.
Diamare 1993 = G.M. Diamare, Memorie critico-storiche della Chiesa di Sessa Aurunca [Napoli 1906-1907], Sessa Aurunca (rist. 1993).
Di Marco 1995 = G. Di Marco, Sessa e il suo territorio tra medioevo ed età moderna, Marina di Minturno.
Episcopo 2017 = S. Episcopo, “La cristianizzazione di Capua: nuove prospettive per una ricerca archeologica”, in R.M. Carra Bonacasa, E. Vitale (edd.), La cristianizzazione in Italia tra tardoantico ed altomedioevo, Atti del IX Congresso nazionale di Archeologia cristiana, Agrigento 2004, Palermo, pp. 1017-1040.
Esposito 2009 = L. Esposito, “Il patrimonio archivistico di Capua. Note preliminari per lo studio degli ospedalieri di San Giovanni nella città”, in A.L. Trombetti Budriesi (ed.), Cultura cittadina e documentazione. Formazione e circolazione di modelli, Atti del Convegno, Bologna 2006, Bologna, pp. 269-300.
Filangieri 1985 = A. Filangieri, “La struttura degli insediamenti in Campania e in Puglia nei secoli XII-XIV”, Archivio storico per le province napoletane, CIII, pp. 61-86.
Francovich Onesti 2013 = N. Francovich Onesti, Vestigia longobarde in Italia, 568-774: lessico e antroponimia, Roma.
Francovich, Ginatiempo 2000 = R. Francovich, M. Ginatiempo (edd.), Castelli, storia e archeologia del potere nella Toscana medievale, vol. 1, Firenze.
Francovich, Hodges 2003 = R. Francovich, R. Hodges, Villa to village. The Transformation of the Roman Countryside in Italy, c. 400-1000, London.
Gallo 1936 = A. Gallo, “I diplomi dei principi longobardi di Benevento, di Capua e di Salerno nella tradizione cassinese”, Bullettino dell’Istituto Storico Italiano e Archivio Muratoriano, 52, pp. 1-140.
Gasca Queirazza et al. 1990-2003 = G. Gasca Queirazza et alii, Dizionario di toponomastica: storia e significato dei nomi geografici italiani, Torino.
Gelichi 2016 = S. Gelichi, Introduzione all’archeologia medievale. Storia e ricerca in Italia, Roma (rist. 2017).
Granata 1766 = F. Granata, Storia sacra della Chiesa Metropolitana di Capua, I-II, Napoli.
Granata 1994 = F. Granata, Ragguaglio istorico della fedelissima città di Sessa dalla sua antica fondazione sino all’anno MDCCLXVIII [Napoli 1763], Sessa Aurunca (rist. 1994).
Loud 1985 = G.A. Loud, Church and Society in the Norman Principality of Capua, Oxford.
Lupia 1998 = A. Lupia (ed.), Testimonianze di epoca altomedievale a Benevento. Lo scavo del Museo del Sannio, Napoli.
Marazzi 2011 = F. Marazzi, San Vincenzo al Volturno dal X al XII secolo, Roma.
Marino, Vendemia 2017 = S. Marino, M.E. Vendemia, Archivi storici della Campania. Censimento I, Napoli.
Mazzoleni 1957-60 = J. Mazzoleni (ed.), Le pergamene di Capua, voll. I-III, Napoli.
Mazzoleni 1967 = J. Mazzoleni, “Gli archivi ecclesiastici di Capua”, in Società di Storia Patria di Terra di Lavoro (ed.), Il contributo dell’archidiocesi di Capua alla vita religiosa e culturale del Meridione, Atti del Convegno Nazionale di Studi Storici, Capua-Caserta-S. Maria C.V.-Sessa Aurunca-Marcianise-Caiazzo-S. Agata dei Goti 1966, Roma.
Mengozzi 1914 = G. Mengozzi, La città italiana nell’alto Medio Evo, Roma (rist. 1931).
Morlicchio 2000-15 = E. Morlicchio (ed.), LEI: Lessico etimologico italiano. Germanismi, Wiesbaden.
Musca 1964 = G. Musca, L’emirato di Bari (847-871), Bari (rist. 1992).
Nef, Prigent 2007 = A. Nef, V. Prigent, La Sicilie de Byzance à l’Islam, Paris.
Palmieri 1996 = S. Palmieri, “Duchi, principi e vescovi nella Longobardia meridionale”, in G. Andenna, G. Picasso (edd.), Longobardia e longobardi nell’Italia meridionale. Le istituzioni ecclesiastiche. Atti del 2° Convegno internazionale di studi, Benevento 1992, Milano, pp. 43-99.
Pellegrini 1972 = G.B. Pellegrini, Gli arabismi nelle lingue neolatine, voll. I-II, Brescia.
Pellegrini 1990 = G.B. Pellegrini, Toponomastica: 10.000 nomi di città, paesi, frazioni, regioni, contrade, fiumi, monti, spiegati nella loro origine e storia, Milano.
Pirenne 1925 = H. Pirenne, Medieval cities: their origins and the revival of trade, Princeton.
Proietti 2015 = Riedizione di F. Sabatini, “Riflessi linguistici della dominazione longobarda nell’Italia mediana e meridionale, in Atti dell’Accademia Toscana di Scienze e Lettere La Colombaria”, XXVIII (n.s. XIV), 1963-1964, pp. 123-249.
Proietti 2019 = D. Proietti, Kelle terre. Storia, lingua e toponomastica nei giudicati campani del X secolo, Roma.
Rapuano 2017 = S. Rapuano, “Benevento, scavi nell'area dell'arco del Sacramento: la ceramica comune e da cucina di VIII-IX secolo”, in M. Rotili (ed.), Tra i Longobardi del Sud. Arechi II e il Ducato di Benevento, Padova, pp. 305-318.
Rapuano 2018 = S. Rapuano, Benevento e la trasformazione della città (III a.C. - IV d.C.). Ricerche archeologiche a Cellarulo (2008-2009), Padova.
Rapuano, Busino, Rotili 2016 = S. Rapuano, N. Busino, M. Rotili, “Dalla diagnostica alla valorizzazione in un contesto romano-medievale: il caso di Benevento”, in F. Redi, A. Forgione, F. Armillotta (edd.), Stratigrafia degli elevati e nuove tecnologie diagnostiche. Archeologia dell'edilizia storica in situazioni d'emergenza, L’Aquila, pp. 63-80.
Rohlfs 1964 = G. Rohlfs, Lexicon Graecanicum Italiae Inferioris. Etymologisches Wörterbuch der unteritalischen Gräzität, Tübingen.
Rotili 1986 = M. Rotili, Benevento romana e longobarda. L’immagine urbana, Napoli.
Rotili 2015 = M. Rotili, “Testimonianze monumentali e archeologiche”, in G. Archetti (ed.), Desiderio. Il progetto politico dell’ultimo re longobardo, Atti del primo convegno internazionale di studi, Brescia 2013, Spoleto, pp. 75-144.
Rotili, Rapuano, Cataldo 2010 = M. Rotili, S. Rapuano, M.R. Cataldo, “Nuovi dati su Benevento nella tarda antichità: La ceramica dai terreni 41, 45 e 39 e dall’interro dell’esedra”, in G. Volpe (ed.), STAIM 2. Paesaggi e insediamenti urbani in Italia meridionale fra tardoantico e altomedioevo, Bari, pp. 309-328.
Sabatini 1963-2015 = F. Sabatini, “Riflessi linguistici della dominazione longobarda nell'Italia meridiana e meridionale”, Firenze, n. ed.
Schneider 1924 = F. Schneider, Die Entstehung von Burg und Landgemeinde in Italien, Berlin-Grunenwald.
Semerano, 1984-94 = G. Semerano, Origini della cultura europea, voll. I-IV, Firenze.
Senatore 2009 = F. Senatore, “Gli archivi delle Universitates meridionali: il caso di Capua ed alcune considerazioni generali”, in A. Bartoli Langeli, A. Giorgi, S. Moscadelli (edd.), Archivi e comunità tra medioevo ed età moderna, Roma, pp. 447-520.
Senatore 2018 = F. Senatore, Una città, il Regno: istituzioni e società a Capua nel XV secolo, Roma.
Terenzi 2015 = P. Terenzi, L'Aquila nel Regno: i rapporti politici fra città e monarchia nel mezzogiorno medievale, Bologna.
Testini 1985 = P. Testini, ‘Spazio cristiano’ nella tarda antichità e nell’alto medioevo”, in Atti del VI Congresso nazionale di Archeologia cristiana, Pesaro-Ancona 1983, I, Firenze, pp. 31-48.
Torelli 2002 = M.R. Torelli, Benevento romana, Roma.
Vendemia 2005 = A. Vendemia, “L’ampliamento del contado: Capua nei secoli XIV-XV”, in G. Vitolo (ed.), Città e contado nel Mezzogiorno tra Medioevo ed età moderna, Salerno, pp. 167-185.
Vendemia 2006 = M.E. Vendemia, “Il fondo pergamenaceo del Museo Campano di Capua”, Capys, 39, pp. 50-71.
Vendemia 2015 = M.E. Vendemia, “La documentazione arcivescovile di Capua (979-1434). Modelli, formule e ambiti di produzione”, Scrineum, 12, pp. 1-70.
Visentin 2012 = B. Visentin, La nuova Capua longobarda. Identità etnica e coscienza civica nel Mezzogiorno altomedievale, Manduria-Bari-Roma.
Visentin 2013 = B. Visentin, “Monaci, potere, società e popolo a Capua (secc. X-XIII)”, Nuova Rivista Storica, 93, pp. 721-756.
Vitolo 1990 = G. Vitolo, “Vescovi e diocesi”, in G. Galasso, R. Romeo (edd.), Storia del Mezzogiorno, vol. III, Napoli-Roma, pp. 75-151.
Vitolo 2014 = G. Vitolo, L’Italia delle altre città. Un’immagine del Mezzogiorno medievale, Napoli.
Vultaggio 1993 = C. Vultaggio, “Caserta nel Medioevo”, in F. Corvese, G. Tescione (edd.), Per una storia di Caserta dal Medioevo all’età contemporanea, Napoli, pp. 23-114.
Vultaggio 2005 = C. Vultaggio, “Il contado di Atri dalla nascita del Comune alla signoria degli Acquaviva”, in G. Vitolo (ed.), Città e contado nel Mezzogiorno tra Medioevo ed età moderna, pp. 129-165.
Vultaggio, Franchi Dell’Orto 2015 = C. Vultaggio, L. Franchi Dell’Orto (edd.), Civitas Penne. La città medievale, Roma.