Archeologia dell'Etruria e dell'Italia preromana
Scavi nella necropoli ceretana di Monte Abatone
Nuovo tumulo (642) emerso negli scavi 2018-2019
Lo scavo nella necropoli ceretana di Monte Abatone si svolge in regime di Concessione Ministeriale (DG ABAP 3814. 34.31.07/7.50: titolare F. Gilotta, Università della Campania ‘Luigi Vanvitelli’), nel quadro di una missione congiunta che vede la collaborazione delle Università della Campania, di Bonn e della Tuscia. A partire dal 2018, preceduta e accompagnata da indagini georadar e magnetometriche, è stata esplorata un’area nella parte occidentale della necropoli, non distante dal Tumulo Campana, il maestoso monumento che segna il paesaggio a ridosso del ciglio del pianoro e ben in vista dalla città antica. Finalità primaria dell’iniziativa, già indicata nella Presentazione del Progetto, è quella di verificare ed eventualmente ricostruire il tessuto dell’occupazione della grande area cimiteriale nelle sue manifestazioni monumentali, nella occupazione degli spazi, nella sequenza crono-tipologica delle deposizioni. Sarà naturalmente impossibile estendere la ricerca all’intera area della necropoli, ma i primi risultati delineano in ogni caso un quadro assai più ricco di quello documentato dalla Pianta della Fondazione Lerici, elaborata a cavallo tra anni ’50 e ’60 del secolo scorso e priva di qualsiasi riferimento alle strutture esterne delle tombe a camera, ai loro nessi reciproci, alle aree di cava, agli spazi funzionali ‘comuni’.
Attività 2021-2022
Le ricerche condotte nel 2021 hanno riguardato da un lato un periodo di indagine archeologica sul campo, dall’altro l’elaborazione e la valorizzazione dei dati. Nel dettaglio, sono state effettuate le seguenti attività:
- Nei mesi di luglio-settembre 2021, preparazione e successiva conduzione della terza campagna di scavo nella necropoli di Monte Abatone (Cerveteri). Concessionario dell’attività di scavo: prof. F. Gilotta (Università degli Studi della Campania ‘Luigi Vanvitelli’); direzione scientifica: prof. F. Gilotta; prof.ssa M. Micozzi (Università della Studi della Tuscia); prof.ssa A. Coen (Università degli Studi di Urbino); prof. M. Bentz (Universität Bonn). In prosecuzione delle campagne 2018 e 2019, lo scavo ha interessato il settore occidentale del pianoro con un ampliamento dell’indagine nell’area posta in diretta prossimità del Tumulo Campana (Saggi E e F).
- In sinergia con il Dipartimento di Architettura e Disegno Industriale dell’Università degli Studi della Campania ‘Luigi Vanvitelli’, è stata attuata una campagna di acquisizione, tramite laser scanner, del Tumulo Campana e di tutta la nuova area sottoposta ad indagine.
- Lavoro di revisione e digitalizzazione completa della documentazione di scavo (Gds, schede US, planimetrie e schede RA).
- Prosieguo delle attività di documentazione e studio dei materiali rinvenuti nelle campagne di scavo. A tal fine si sono effettuati seminari ed esercitazioni nell’ambito del corso magistrale di Etruscologia e Antichità Italiche.
- Organizzazione di un Workshop Internazionale, svoltosi il 1 dicembre 2021 presso il DILBEC, incentrato su Cerveteri e che ha visto il coinvolgimento di tutte le missioni attualmente attive nella metropoli etrusca, dando ampio spazio ai contributi di giovani studiosi. Per l’occasione G. Morpurgo, nuovo RTDB della Cattedra di Etruscologia e antichità italiche dell’Università degli Studi della Campania ‘Luigi Vanvitelli’, ha presentato uno studio sulle ceramiche greche rinvenute nello scavo ceretano.
Infine, si sono portati a conclusione studi sulla fase ellenistico-romana di Cerveteri, con particolare riguardo alle produzioni anforiche e alle attestazioni di unguentari.
Attività 2020-2021
Le ricerche svolte nel 2020 sono proseguite attraverso l’elaborazione e lo studio dei dati acquisiti nel corso delle campagne di scavo 2018-2019. Nello specifico il Progetto Mediterraneum ha consentito le seguenti attività:
- restauro e avvio dello studio di un lotto cospicuo di materiali (impasti, buccheri e ceramiche di importazione) venuti alla luce nello scavo del tumulo 642 durante le campagne 2018 e 2019 all’interno della necropoli di Monte Abatone;
- trasporto presso il Laboratorio di Archeologia, Topografia e Civiltà Italiche del DILBEC di un’ulteriore parte dei materiali (campagne 2018-2019) al fine di completarne la documentazione e lo studio e di renderli al contempo disponibili per tirocini formativi di studenti e tesisti;
- il 15 maggio 2020 è stato attivato un assegno di ricerca (tutor Prof. F. Gilotta) di cui è titolare la dott.ssa Martina Zinni. La dott.ssa Zinni ha avviato un lavoro di revisione e digitalizzazione dell’intera planimetria della necropoli di Monte Abatone. A partire dalla pianta storica elaborata dalla Fondazione Lerici, attraverso l’utilizzo di AutoCAD 2020, ha eseguito la completa vettorializzazione delle 641 tombe appartenenti alla necropoli. Il lavoro (durata: 15.05.2020-15.07.2020 ca.) è risultato necessario non solo per avere una base vettoriale del sepolcreto da utilizzare su vasta scala, ma anche per lo sviluppo delle successive fasi di studio. Parallelamente ha intrapreso e concluso anche l’operazione di revisione e digitalizzazione dei dettagli architettonici interni delle tombe, a partire dagli schizzi planimetrici dei ‘Taccuini Zapicchi’. Ha avviato, infine, lo studio di quattro importanti corredi tombali della necropoli di Monte Abatone (326, 368, 430 e 465), con una ricerca di dettaglio su alcune tipologie di pissidi;
- Nel 2020 sono stati consegnati per la stampa quattro lavori che tentano di dare una prima lettura storico-topografica delle scoperte, collocabili tra inizi del VII e prima metà del VI sec. a.C.
Attività 2019-2020
Le ricerche scientifiche svolte nel 2019 hanno riguardato da un lato un periodo di indagine archeologica direttamente sul campo (in prosecuzione della campagna di scavo 2018) dall’altro l’elaborazione, la strutturazione e la valorizzazione dei dati. Nel dettaglio sono state effettuate le seguenti attività:
- Prosecuzione dello scavo presso il settore ovest del pianoro (tumulo 642) e ampiamento delle ricerche verso sud-est (Saggi A, B e C). Concessionario dell’attività di scavo: prof. F. Gilotta dell’Università degli studi della Campania “L. Vanvitelli”; direzione scientifica: prof. F. Gilotta e prof.ssa A. Coen dell’Università degli studi della Campania “L. Vanvitelli”; prof.ssa M. Micozzi dell’Università della Studi della Tuscia e prof. M. Bentz dell’Universität Bonn);
- Indagine interna del tumulo (camere laterali e di fondo) che ha consentito l’ottenimento di nuovi dati circa l’articolazione architettonica delle strutture;
- Analisi topografica e acquisizione dei dati dell’architettura esterna del tumulo;
- Documentazione grafica e fotografica dei dettagli architettonici;
- Attraverso l’utilizzo del laser scanner sono state effettuate scansioni a 360° per l’acquisizione di nuvole di punti che hanno reso possibile la documentazione morfometrica del tumulo 642 nel suo sviluppo architettonico interno ed esterno;
- Digitalizzazione completa della documentazione di scavo (Gds, schede US, planimetrie e schede RA);
- Mediante le indagini elettromagnetiche svolte dall’ITABC del CNR si è avviata la revisione della topografia del settore orientale della necropoli;
- Studio di alcuni contesti specifici della necropoli e la loro conseguente valorizzazione nel Museo ArcheologicoCerite. L’attività ha consentito anche l’edizione di un catalogo a stampa (in occasione del XV anniversario dell’iscrizione delle necropoli ceretane alla lista del patrimonio culturale dell’umanità curata dall’UNESCO).
Archeologia e storia dell’arte greca e romana | Archeologia delle province romane
Progetto Ptolemaica (Libia, Cipro, Palestina e Israele)
Cipro, Kourion: il Santuario di Apollo Hylates
Palestina (West Bank), Nablus: il teatro
Il progetto Mediterraneum condivide una serie di finalità scientifiche con “Ptolemaica”, progetto multifase e pluriennale che la Missione Archeologica dell'Università della Campania ‘Luigi Vanvitelli’ (Dir. S. Ensoli) sta svolgendo nell'Antica Palestina (West Bank e Israele), in Libia e a Cipro, aree di contatto multiculturale per eccellenza tra l’età arcaica e l’età romana (vd. in dettaglio Obiettivi).
Nell’ambito di questo progetto sono state svolte sino al 2019, oltre a missioni archeologiche internazionali in Israele, Palestina (West Bank) e Cipro, attività di ricognizioni, survey e mappatura sistematica dei siti greco-romani, documentazione diretta e indiretta con impiego di tecnologie innovative, creazione di database informatizzati, studi ricostruttivi e relative restituzioni 3D, restauri e anastilosi dei monumenti, inventariazione digitalizzata dei contesti scultorei, corsi di formazione strutturati per ricercatori e studenti universitari, ispettori e restauratori dei Dipartimenti alle Antichità, nonché Master Conservation Plan comprensivi di ampi interventi nel campo del Capacity Building. Nel 2021, a causa dell’epidemia da Covid-19, che ha impedito di effettuare indagini ‘on field’, il lavoro è proseguito nei Laboratori del DILBEC incrementando il programma con studi, ricerche e numerose altre attività condotte in modalità smartworking.
Entro questo contesto è stata realizzato il II Convegno Internazionale Italo-Palestinese “Archaeology in Palestine” (DILBEC, 9-10 novembre 2021), svolto in modalità mista, che ha offerto una completa panoramica delle recenti attività scientifiche effettuate nella West Bank dalla Missione Archeologica Italiana della “Vanvitelli” in collaborazione con le Università e le Autorità ministeriali palestinesi.
Attività 2021/2022
Palestina
Le ricerche nella West Bank sono proseguite elaborando i dati raccolti sul campo. Tali indagini troveranno il loro completamento nella realizzazione dei progetti di restauro dei monumenti studiati.
Nello specifico, vanno menzionate le attività di vettorializzazione, digitalizzazione, restituzione grafica e ricostruzione 3D del sito archeologico di Kirbet Askariyeh (Ramallah) e dei monumenti di Nablus (Necropoli Est, Mausoleo di Askar, Teatro Romano).
Si è altresì avviata la prima fase del Progetto “Archaeology in Ancient Palestine”, finanziato da ALIPH Foundation, per lo studio, lo scavo, la ricostruzione 3D, il restauro/anastilosi e la valorizzazione del Teatro Romano di Nablus.
Israele
Le ricerche sono avanzate grazie alla prosecuzione delle attività di catalogazione degli elementi architettonici, vettorializzazione, digitalizzazione, restituzione grafica e ricostruzione 3D del Propileo di Beit She’an e del Teatro di Cesarea Marittima. È stato portato avanti, inoltre, lo studio e la catalogazione delle sculture di età ellenistica e romana conservate nei Musei di Gerusalemme (Rockefeller Museum, Israelian Museum e Terra Sancta Museum) e di Tell Aviv (Erez Museum), con l’obiettivo di ricontestualizzare le opere e di procedere allo studio della produzione scultorea dell’ “Antica Palestina”.
Cipro
Per Cipro sono continuate le attività di catalogazione degli elementi architettonici, vettorializzazione, digitalizzazione, restituzione grafica e ricostruzione 3D dei monumenti del Santuario di Apollo Hylates presso Kourion. È stato incrementato lo studio sul culto e sui complessi architettonici dei Santuari di Afrodite Paphia a Palaipaphos (Kouklia) e a Nea Paphos (“Fabrika Hill”), nonché quello della Necropoli di Kato Paphos (Mausoleo tolemaico). È altresì proseguita la catalogazione scientifica delle sculture di età ellenistica e romana conservate nei Musei di Nicosia, Episkopi e Limassol. Sono state portate avanti, infine, le ricerche sulle residenze delle élites di Nea Paphos, Kourion e Salamina, anche in relazione a quelle della Cirenaica.
Libia
Il progredire degli studi sulla Libia ha visto un avanzamento della digitalizzazione del materiale grafico e fotografico acquisito dalla Missione Archeologica Italiana a Cirene dal 2005 al 2014. I temi su cui si sono concentrate le attività vertono sulla “rilettura” dei monumenti di Cirene in età tolemaica e sulla ricostruzione storica, topografica e monumentale della polis. Altro focus tematico è rappresentato dall’incremento dello studio e della catalogazione scientifica delle sculture cirenaiche conservate nel British Museum (Londra), in vista della pubblicazione in forma monografica dei contesti analizzati. Infine, sono state implementate le ricerche sulle residenze urbane della Cirenaica, proseguendo l’analisi delle planovolumetrie, delle decorazioni architettoniche e dei contesti storico-sociali dei complessi edilizi.
Attività 2020/2021
Palestina
Le ricerche sull’Antica Palestina sono proseguite attraverso l’elaborazione dei dati raccolti sul campo. Tali ricerche troveranno il loro completamento nella realizzazione dei progetti di restauro dei monumenti studiati. Riguardo alle ricerche su Nablus è possibile, nello specifico, menzionare le seguenti attività:
- Teatro Romano: elaborazione della documentazione fotografica e realizzazione dell’ortofoto dell’area (cavea e orchestra). Sulla base di questa è in corso di sviluppo la creazione della pianta generale del monumento, che includerà la mappatura degli elementi architettonici associati ad un catalogo digitale.
- Necropoli: realizzazione di piante di fase e sezioni-prospetto. Per la Necropoli est sono stati inoltre processati i dati raccolti tramite rilevamento APR, ottenendo il modello 3D in scala, misurabile e interrogabile.
- Ippodromo: rielaborazione, digitalizzazione e analisi preliminare dei dati raccolti sul campo.
Israele
Le ricerche su Israele sono avanzate attraverso l’implementazione dei dati raccolti sul campo con leindagini realizzate nell’anno precedente, nonché attraverso l’analisi dei dati stessi. Sono inoltre state incrementatele ricerche sulle sculture custodite nelle collezioni museali del paese.
In particolarele attività si sono concentrate sui seguenti temi:
- Propileo di BeitShean: avanzamento dell’analisi tecnica del monumento e degli apparati architettonici con implementazione del catalogo degli elementi architettonici.
- Teatro di Cesarea Maritima: avanzamento dell’analisi dell’impianto architettonico nell’ambito del contesto urbano.
- Produzione scultorea dalle collezioni museali (Gerusalemme: Rockefeller Museum, Israelian Museum e Terra Sancta Museum; Tell Aviv: Erez Museum): ricerca stilistica degli apparati scultorei per la realizzazione di un catalogo destinato alla ricontestualizzazione dei reperti.
Cipro
Per Cipro è continuata l’attività di schedatura e digitalizzazione informatizzata, avviata nelle precedenti missioni, sulle sculture greco-romane custodite nei musei di Kourion (presso Episkopi), di Palaipaphos (Kouklia) e di Nicosia. Allo stesso tempo sono proseguiti i lavori di analisi e digitalizzazione dei complessi monumentali grazie alla documentazione acquisita negli anni precedenti. L'analitica e sistematica metodologia utilizzata per l'individuazione e lo studio degli elementi architettonici, per i quali è stato impostato un articolato database, saranno oggetto dei lavori previsti nel 2021.
Il 15 maggio 2020 è stato attivato un assegno di ricerca (tutor Prof.ssa S. Ensoli) di cui è titolare la dott.ssa Eleonora Gasparini, la quale ha avviato un lavoro di ricerca sulle residenze delle élites di NeaPaphos, Kourion e Salamina.
Le attività su Cipro si sono dunque concentrate sui seguenti temi:
- Culti di Afrodite Paphia e Apollo Hylates a Cipro: digitalizzazione informatizzata della documentazione acquisita sui complessi monumentali negli anni precedenti, ricostruzione delle espressioni architettoniche e rituali.
- Mausoleo di Kato Paphos (“Tomba 8”):digitalizzazione informatizzata della documentazione acquisita, analisi architettonica, ricostruzione e interpretazione nell’ambito delle influenze tolemaiche nel Mediterraneo Orientale, con particolare riguardo a Cipro e alla Libia.
- Produzione scultorea dalle collezioni museali: implementazione della banca-dati digitale, inquadramento storico-tipologico e stilistico delle produzioni scultoree dell’isola.
- Residenze delle élites di NeaPaphos, Kourion e Salamina: digitalizzazione e rielaborazione della documentazione, analisidelle caratteristiche planovolumetriche e decorative.
Libia
Il progredire degli studi sulla Libia ha permesso di portare alle ultime fasi della ricerca alcuni focusall’interno del vasto ambito indagato, ulteriormente ampliato alla tematica dell’edilizia residenziale di epoca romana (assegno di ricerca dott.ssa Gasparini).I risultati raggiunti derivano dalle seguenti attività:
- Monumenti di Cirene tra la metà del III e la fine del I sec. a.C.: “rilettura” dei monumenti di Cirene al tempo degli EvergetiTolemeo III e Tolemeo VIII e ricostruzione storica, topografica e architettonica della città nel più ampio ambito dei territori tolemaici e del Mediterraneo Orientale.
- Scultura cirenaica al British Museum (Londra): controllo dei dati e loro elaborazione finale in vista della pubblicazione in forma monografica dei contesti analizzati.
- Residenze urbane della Cirenaica: prosecuzione dell’analisi crono-tipologica sugli apparati architettonici ed i rivestimenti, analisi spaziale e funzionale, inquadramento storico-sociale dei complessi.
Attività 2019/2020
Palestina
Le attività scientifiche legate al Progetto Ptolemaicasvolte nel 2019 hanno visto un ampio periodo di lavoro 'on field' nei territori dell’Antica Palestina. Le indagini hanno riguardato, per la West Bank, l’avvio della catalogazione degli elementi architettonici, di scavo archeologico e di survey documentario del Teatro Romano, delle Necropoli e dell’Ippodromo della città di Nablus. Tali attività continueranno anche nel futuro, al fine di realizzare completi progetti di restauro.
Nello specifico, possono essere citati i seguenti focus della ricerca:
- Teatro Romano, Necropoli e Ippodromo: survey, analisi preliminare della tecnica edilizia, catalogazione degli elementi architettonici. I monumenti oggetto di studio sono stati documentati attraverso il rilievo diretto e una campagna fotografica.
- Necropoli est e Mausoleo di Askar: analisi della tecnica edilizia, della stratigrafia muraria e degli apparati architettonici, inclusi i sarcofagi.
- Necropoli est: rilievo 3D image modeling con drone data capture delle tombe.
Israele
Le ricerche su Israele sono consistite in surveys presso i principali siti e musei del paese. Sono infattistate svolte indagini a BeitShe’an, Cesarea Marittima e Gerusalemme e a BeitShe’an particolare attenzione è stata rivolta al monumentale Propileo, posto ai piedi del Tell, che delimita a NE l’antica città. E’ stata inoltre avviata una ricerca sulla produzione scultorea di età greca e romana, incentrata sullo studio dei reperti conservati nei musei di Gerusalemme (Rockefeller Museum, Israel Museum, Terra Sancta Museum) e di Tel Aviv (Eretz Museum). Allo stesso tempo èstata condotta un’accurata indagine negli archivi della IsraelianAntiquities Authority (IAA), per recuperare tutte le informazioni sulle attività archeologiche del passato.
Approfondimenti specifici hanno riguardato i seguenti temi:
- Propileo di BeitShean: analisi della tecnica edilizia, della stratigrafia muraria e degli apparati architettonici con avvio della redazione del catalogo degli elementi architettonici.
- Teatro di Cesarea Maritima: analisi dell’impianto architettonico nell’ambito del contesto urbano.
- Produzione scultorea dalle collezioni museali (Gerusalemme: Rockefeller Museum, Israelian Museum e Terra Sancta Museum; Tell Aviv: Erez Museum): documentazione fotografica e analisi preliminare.
Cipro
A Cipro sono state svolte attività 'on field' che hanno consentito analisi su vari complessi monumentali di NeaPaphos(Necropoli di Kato Paphos e ‘Fabrika Hill’), Kouklia (Santuario di Afrodite), Kourion(Santuario di Apollo Hylates), Salamina e Soloi, nonché la schedatura delle sculture greco-romane custodite nei musei di Kourion (presso Episkopi), di Palaipaphos (Kouklia) e di Nicosia.
Nel Santuario di Apollo Hylates (Kourion), in particolare, gli studi si sono concentrati sulla cosiddetta ‘Palaestra’, ovvero la ‘Casa dei Sacerdoti’ del santuario, grazie all’impiego di tecnologie innovative utilizzate per la documentazione e restituzione delle strutture architettoniche. Questa base di dati consentirà di riesaminare gli altri monumenti del sito, per proporre nuove cronologie e interpretazioni.
A NeaPaphos, Il Gruppo ha operato per la realizzazione di ricostruzioni in 3D della cosiddetta Tomba 8 di Kato Paphos, in realtà un mausoleo a tre piani di stile tolemaico che ha i suoi più diretti confronti nel Mediterraneo Centro-Orientale. Nello stesso centro è stato altresì indagato il Santuario rupestre di Afrodite esistente nella zona di ‘Fabrika Hill’, che in antico probabilmente accoglieva una tholos. A Kouklia, infine, sono stati effettuati surveys nel Santuario di Afrodite Paphia: gli elementi a disposizione indicano che nell’area sacra si svolgevano peculiari pratiche rituali e oracolari.
Su Cipro èpertanto possibile enucleare i seguenti focus della ricerca:
- Culti di Afrodite Paphia e Apollo Hylates a Cipro: analisi preliminari delle espressioni architettoniche e rituali.
- Mausoleo di Kato Paphos (“Tomba 8”): documentazione grafica, fotografica e analisi preliminare dei dati.
- Produzione scultorea dalle collezioni museali: documentazione fotografica, e analisi preliminare.
Libia
Per la Libia sono stati portati avanti gli studi sui monumenti indagati sul campo negli anni precedenti alla chiusura dei territori, a causa del conflitto armato. In particolare, si è proceduto alla ricostruzione virtuale del Teatro-Anfiteatro, basata sull’elaborazione della pregressa documentazione grafica. Tale attività contribuirà al completamento del progetto di restauro-anastilosi mirato alla valorizzazione e alla fruizione dell’area in cui si trova il monumento.
Inoltre, sono progredite le indagini sulle sculture di provenienza cirenaica conservate nel British Museum di Londra. Lo studio e la digitalizzazione del patrimonio scultoreo cireneo riveste un ruolo cruciale tra le altre cose anche per la prevenzione del traffico illecito di antichità.
In sintesi, possono essere enucleate le seguenti attività:
- Edifici del Santuario di Apollo a Cirene: prosecuzione della digitalizzazione e vettorializzazione della documentazione effettuata dal 2005 al 2013.
- Scultura cirenaica al British Museum (Londra): prosecuzione della documentazione e catalogazione.
Archeologia cristiana e medievale
Spazi urbani e territorio: Capua e Benevento fra tarda antichità e alto medioevo
Il Palatium (ricostruito) di età sveva
Complesso di Santa Sofia
Nell’ambito del progetto Mediterraneum, il team della Cattedra di Archeologia Cristiana e Medievale sta svolgendo attività di ricerca nella Capua vetus, nella città di Capua (studio della documentazione e rilievo di alcuni edifici chiesastici altomedievali), nell’area suburbana capuana (indagini archeologiche nella corte e nell’area occidentale del castello di Casertavecchia) e a Benevento (studio vecchi scavieffettuati nel piazzale antistante la chiesa di S. Sofia, nel monasterodi S. Ilario a Port’Aurea e nella chiesa di S. Bartolomeo).
Attività 2021-2022
Capua
Continua lo studio della documentazione inerente ad alcune delle chiese altomedievali presso l’Archivio diocesano e del Museo Provinciale Campano di Capua. È in atto l’elaborazione di piante, sezioni e prospetti degli edifici sacri anche attraverso il supporto dei rilievi ottenuti con la strumentazione laser scanner.
Ricerche geoarcheologiche
I carotaggi condotti ex-novo con l’analisi dei campioni di terreno (analisi palinologiche, radiocarbonio) hanno gettato nuova luce soprattutto sulla situazione del contado nei pressi del centro urbano, mettendo in evidenza la presenza di aree boschive, di aree destinate alle culture e all’allevamento.
Benevento
Sono stati analizzate le stratigrafie e i reperti provenienti dallo scavo della antica basilica di S. Bartolomeo. I dati saranno editi in una pubblicazione di prossima uscita (S. RAPUANO, L. LONARDO, Dati dagli scavi della basilica di San Bartolomeo a Benevento, anni 1990 e 2001, «Rendiconti dell’Accademia di Archeologia, Lettere e Belle Arti in Napoli»). Per quanto riguarda lo studio sulla chiesa del Santissimo Salvatore e della Cripta della Cattedrale, si sta provvedendo alla catalogazione degli spolia inseriti nella stratigrafia muraria.
Casertavecchia
Proseguono le indagini archeologiche con la I campagna di scavo nel castello di Casertavecchia (Caserta) condotte in regime di concessione ministeriale (concess. prot. n. 23738 del 2 sett 2019; dir. N. Busino, Università della Campania ‘Luigi Vanvitelli’). Sono stati effettuati saggi nell’area della corte, negli ambienti di servizio posti a nord, nell’area meridionale esterna alle mura.
Attività 2020-2021
Capua
Il 15 maggio 2020 è stato attivato un assegno di ricerca (tutor Prof. N. Busino) di cui è titolare il dott. L. Lonardo, il quale ha avviato un progetto di ricerca incentrato sull’analisi di alcuni edifici di culto e basato sullo studio della documentazione d’archivio esistente, sull’analisi delle stratigrafie degli alzati e sul rilievo strumentale.
La ricerca sugli edifici chiesastici altomedievali di Capua è pertanto proseguita con l’approfondimento dello spoglio della documentazione inedita (rilievi, resoconti di scavi e di restauri) presente nei fondi dell’Archivio Centrale dello Stato e del Museo Provinciale Campano di Capua. Si sta procedendo inoltre all’elaborazione dei dati ricavati dallo studio dell’architettura e dalle attività di rilievo diretto ed indiretto dei complessi monumentali oggetto delle indagini.
Ricerche geoarcheologiche
Le ricerche geoarcheologiche, oltre alla raccolta e all’elaborazione dei dati desunti dalle indagini condotte da altri enti, verranno integrate da carotaggi condotti ex-novo utili per raccogliere campioni di terreno da sottoporre ad analisi di laboratorio (analisi palinologiche, radiocarbonio).
Benevento
Le attività di ricerca su Benevento sono proseguite con lo studio della documentazione di scavo e della cultura materiale rinvenuta nel contesto della basilica di S. Bartolomeo(assegno di ricerca dott. Lonardo).
Casertavecchia
Digitalizzazione dei dati raccolti nel corso delle attività archeologiche del 2018-2019. Si sta procedendo inoltre all’elaborazione dei rilievi grafici delle stratigrafie emerse e degli elevati degli edifici. Nel 2021 riprenderanno le attività sul campo volte ad indagare altri settori del fortilizio.
Attività 2019-2020
Capua
Le ricerche si sono concentrate sullo studio degli edifici di culto altomedievali presenti nel tessuto urbano della nuova Capua. È stato avviato lo spoglio della documentazione d’archivio esistente conservata presso alcuni istituti (Archivio storico dell’Arcidiocesi di Capua, Archivio della Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio per le province di Caserta e Benevento). Parallelamente alle ricerche d’archivio, sono state avviate campagne di rilievo delle strutture tramite laserscanner.
Ricerche geoarcheologiche
Sono state avviate ricerche geoarcheologiche volte a definire le principali fasi morfoevolutive e relativi processi morfogenetici che hanno interessato il territorio di Capua nel periodo compreso tra il Tardoantico e il Medioevo. In questa fase iniziale le indagini si sono incentrate sull’analisi e reinterpretazione di dati di sondaggi geognostici pregressi.
Benevento
Nel 2019 ha avuto inizio lo studio della documentazione di due scavi urbani dei primi anni 2000 alcuni contesti chiesastici e monastici (S. Ilario a Porta Aurea, S. Bartolomeo) grazie ad accordi formali con la competente Soprintendenza archeologica per le Province di Caserta e Benevento. Si è provveduto inoltre ad una prima schedatura dei materiali inediti rinvenuti nel monastero di S. Ilario. E’ stata ripresa, inoltre, l’analisi delle strutture della cripta della cattedrale e della chiesa del Santissimo Salvatore.
Casertavecchia
Nel 2019 sono iniziate le indagini archeologiche nel castello di Casertavecchia (Caserta) condotte in regime di concessione ministeriale (concess. prot. n. 23738 del 2 sett 2019; dir. N. Busino, Università della Campania ‘Luigi Vanvitelli’). Le attività hanno riguardato il settore settentrionale del fortilizio.
A causa delle restrizioni dovute alla pandemia Covid 19, le attività del 2020 si sono concentrate sull’analisi delle tecniche murarie dei corpi di fabbrica ed al rilievo diretto e strumentale di alcuni ambienti del castello.
Ricerche storico-linguistiche
LITORE: Liburiae Top(onoma)sticum Repertorium
Repertorio onomastico-toponomastico di Terra di Lavoro
L’antica provincia di Terra di Lavoro, soppressa nel 1927 da un decreto del regime fascista e che comprendeva territori oggi suddivisi tra Campania, Lazio e Molise, era una regione caratterizzata da ininterrotta continuità d’insediamenti e da una lunghissima stabilità storico-geografica: dagli insediamenti italici e greci, alla Campania felix o Liburia romana, al giustizierato federiciano fino all’età moderna e contemporanea. Una continuità-stabilità a cui fa da riscontro la varietà di popoli (e lingue) successivamente stabilitisi in Terra di Lavoro (etruschi, greci, romani, longobardi, saraceni, normanni, svevi, francesi, spagnoli, ecc.). Le tracce o riflessi toponomastici e onomastici di tali insediamenti sulla storia e i territori di Terra di Lavoro costituiscono un’eredità imponente e di grandissimo interesse per profondità cronologica, continuità di attestazione e per la pluralità delle culture di cui sono espressione.
Obiettivo del repertorio LITORE, nell’ambito del progetto Mediterraneum, è la raccolta, in una base dati informatizzata, delle designazioni onomastiche e dei toponimi attestati nelle più rilevanti fonti storiche e documentarie tardo-antiche e medievali connesse con Terra di Lavoro, e in particolare con Capua (nelle sue vicende in epoca longobarda, normanna e angioina). Di ogni voce registrata, suscettibile di integrazioni e aggiornamenti documentari e bibliografici, saranno indicate le fonti, le varianti grafico-fonetiche e gli eventuali rapporti con altre indicazioni-denominazioni.
Nel loro insieme le voci, primo nucleo per successive estensioni del metodo di ricerca ad altre aree del territorio di Terra di Lavoro (per es. Aversa normanna) e
della Campania settentrionale (in particolare Benevento), si propongono innanzitutto come strumento per la lettura storicamente e linguisticamente circostanziata della documentazione d’ambito capuano. Dovrebbero, inoltre, rendere osservabili, dalla prospettiva onomastico-toponomastica, le trasformazioni delle strutture socio-culturali e linguistiche connesse con la successione nell’alta Terra di Lavoro degli insediamenti etnici nell’arco cronologico considerato (dai Longobardi ai Normanni, agli Angioini). Le indicazioni in tal modo ricavate potrebbero essere poi integrate attraverso il confronto con dinamiche affini o meno riscontrabili in altre aree, in particolare, per la Campania, Benevento e Salerno per un verso e Napoli e/o Gaeta per l’altro.
Attività 2021-2022
Il progetto, in corso di realizzazione, si articola in due fasi. La prima (marzo - ottobre 2021) ha riguardato la digitalizzazione e l’analisi elettronica di 155 documenti dell'area capuana (anni 787-1197, da: Regii Neapolitani Archivi Monumenta, I, 2, II-V; Le pergamene di Capua, a cura di J. Mazzoleni, I, 972-1265, Napoli 1957; e Le pergamene longobarde della Mater Ecclesia Capuana (787-1055), a cura di G. Bova, Napoli 2008), con l’indicizzazione di 1.099 toponimi e 2.220 antroponimi. La seconda fase, in corso (novembre 2021 - marzo 2022), prevede la digitalizzazione e l’analisi elettronica delle principali collezioni documentarie collegate con la Contea/Principato di Aversa (1080-1196) e Capua (1091-1197). In particolare, per Capua 74 documenti (editi nel Regesto di Sant’Angelo in Formis e in Diplomi inediti dei principi normanni di Capua, entrambi a cura di M. Inguanez, Badia di Montecassino, 1925 e 1926); 230 per Aversa (da: Codice diplomatico normanno di Aversa, a cura di A. Gallo, Napoli 192; Alcune nuove pergamene aversane di età normanna, a cura di B. Figliuolo, in “Archivio storico per le province napoletane” 2002; e Documenti della mensa vescovile di Aversa dal 1142 al 1698, a cura di F. Di Sarno, Aversa 2017). Il risultato atteso è quello di osservare e descrivere, sulla base dell’indicizzazione di toponimi e antroponimi, le modalità e l'entità dell'influenza della nuova dominazione normanna sull'onomastica e sui toponimi della Contea/Principato di Capua e Aversa
Seminari organizzati dal Laboratorio di storia, memoria e immagine del territorio (resp. Serena Morelli):
- Da Mommsen alle digital humanities. Seminario di prosopografia, seminario con Serena Morelli, Domenico Proietti, Simona Valente, Marco Ciocchetti, Elisa Vendemia, Antonio Antonetti (21 maggio 2021, su piattaforma Teams);
- Fonti per la Terra di Lavoro. Gli archivi privati, seminario con Giulio Sodano, Carolina Belli, Melina D’Ario, Giuseppe Pignatelli (23 settembre 2021);
- Fonti per lo studio della Terra di Lavoro: la cartografia storica, seminario con Simonetta Conti, Pierluigi de Felice, Giuseppe Pignatelli, Paola Carfora (14 ottobre 2021);
- Dante e L’Italia, seminario con Francesco Panarelli, Francesco Somaini, Ciro Perna (24 novembre 2021).
D. Proietti, in qualità di membro del Comitato scientifico, ha preso parte all’organizzazione del Convegno internazionale Permanence, transformation, substitution and oblivion of geographical names (Napoli, 22-24 settembre 2021) organizzato dalla RomanoHellenic Division (RHD) del gruppo di ricerca UNGEGN (United Nations Group of Experts on Geographical Names) dell’UNESCO e dall’IGM (Istituto Geografico Militare), Firenze.
Attività del Laboratorio di storia, memoria e immagine del territorio per la digitalizzazione e l’archiviazione di pubblicazioni e fonti primarie edite e inedite.
Convenzioni tirocini di formazione ed orientamento curriculare:
- Polydoro SRL
Convenzioni per attività di collaborazione scientifica:
- Società napoletana di storia Patria
- Polydoro SRL